SEMPRE, PER SEGRETI SENTIERI
Remanzacco, Povoletto, Cividale, Bordano, la loro campagna, le colline e i lontani monti della Carnia, le loro magie, sono il tessuto ara- besco nel quale la storia si raccoglie: la storia di due ragazzi, Aroma e Aria, diversi per provenienza e situazione sociale, diventa la storia di un paese che riscopre il proprio passato per vicende che parlano di identità, di esilio, di amore e di ostilità, di generosità, di dono e di valori comunitari che si affermano nella coscienza. Che riscopre il proprio passato e la propria essenza grazie alla storia, allo studio del passato, ai suggerimenti offerti da svariati personaggi che mettono gradualmente a fuoco una immagine pittorica storica che sembrava di semplicistica interpretazione. Ai nomi di quei paesi potrebbero aggiungersi i nomi di altrettanti paesi ovunque, dovunque, ove la scoperta del senso della storia locale collima con quello della storia più ampia, universale, costituita da incontri, da scambi, da tolleranza e da inclusione nella propria e nell’altrui visione del mondo. Il romanzo celebra questa coralità, celebra la necessità dell’incontro e del dialogo tra le culture, il processo di apertura verso quello che all’inizio appare diverso e che poi, invece, diventa parte essenziale della propria identità – sia nel mondo giovanile quanto adulto. In questo senso, quello che succede sulla pianura e sulla collina friulana rientra nell’i- dea di Arcadia, termine che, nel corso del racconto, e in particolare nella sua conclusione, appare prima come miraggio e gradualmente s’identifica con il sogno radicato e mai cancellato nella memoria e nella coscienza, nel quale ognuno si ritrova e si riconosce. È al senso profondo della letteratura e della fiaba che il romanzo ambiziosamente si ispira, dalla realtà concreta travalicando verso il mito, nel senso di valori esistenti da sempre, garanti della umana convivenza.
LA RAGAZZA D’IRLANDA
Radici che la vita strappa, radici a cui la vita riporta.
Il nostro tempo, le partenze e i ritorni e nel mezzo la vita, imprevedibile, che spariglia le carte di programmi professionali e personali ben pianificati. La ragazza d’Irlanda, Catherine, costruisce un ponte ideale tra la sua terra d’origine, l’Irlanda appunto, e Venezia che la accoglie e diventa il teatro della sua vita.
VEDENDO UN QUADRO VEDO UN AMICO
Il mio precedente libriccino LA MINIATURA MISTERIOSA era stato originato dal desiderio di lasciare alla mia cara moglie e ai figli una traccia della mia vita, in particolare di lavoro. Anche il secondo libretto DA COSA NASCE COSA aveva all’incirca lo stesso scopo.
Con mia moglie, che mi ha sempre seguito nella mia passione per l’arte, ci è sembrato però a un certo punto doveroso rendere un omaggio a tanti amici pittori che avevano allietato con le loro opere la nostra vita e continuano a farlo anche ora ogniqualvolta in casa ci soffermiamo a osservare qualche loro opera. Per noi l’opera non ha importanza solo per la sua bellezza, ma rappresenta un caro ricordo che ci fa ripensare a tanti episodi delle nostre frequentazioni. Aggiungo che poche volte, per farci un regalo reciproco, abbiamo acquistato quadri da pittori non locali e quindi da noi non conosciuti personalmente. Molte volte abbiamo acquistato da pittori amici anche qualche opera non sublime, lo abbiamo fatto con lo scopo preciso di aiutare economicamente e moralmente un amico in difficoltà, e queste opere le ricordiamo forse con ancora maggiore affetto. Probabilmente se avessimo fatto una raccolta di poche opere, ma di grandi nomi, avrei una collezione importante, ma meno sentita. Un piccolo aiuto a un artista e alla cultura della città era da noi considerato più importante di quanto ci veniva illustrato da qualche frequentatore del nostro ART CLUB il DOGE, che si vantava di essere un appassionato d’arte solo perché aveva fatto lunghi viaggi per andare a vedere, anche all’estero, importanti mostre di grande prestigio. Sapevamo però che non aveva mai acquistato nemmeno un quadretto da un meno celebre pittore locale. Per noi il problema ora era quello di scegliere quali artisti ricordare e decidemmo per quelli con i quali avevamo avuto maggiore fre- quentazione, indipendentemente dal loro valore commerciale. Abbiamo scelto di parlare di pittori oggi scomparsi per evitare problemi di privacy se per caso avessimo mosso qualche appunto ad artisti viventi. E poi, con chi cominciare? Dagli artisti più noti? Non volevamo fare una graduatoria, e così abbiamo scelto il pittore Antonio Santagata che è quello più anziano fra quelli personalmente conosciuti. A tutti comunque dedichiamo un affettuoso ricordo.
GLI ANIMALI E LA FINE DEL REGNO
C’era nella savana africana una volta un re, ed era un grande re. Era alto di statura, era vasta la sua tenda, era piacevolmente tonda la figlioletta principessa, immensa la sua reggia, erano grandi gli animali, gli alberi, estesi i verdi prati, placidi i ruscelli che vi scorrevano. Una mattina sorvolò il palazzo un uccello mai visto e portava nel becco un ramoscello di una pianta sconosciuta. Roteò, roteò alto nel cielo con ali d’aquilone, lente e poderose finché lo lasciò cadere giustamente sulla testa del re, il quale, raccoltolo, non lo seppe riconoscere. Consultò i saggi del regno e non lo seppero riconoscere nemmeno loro. Lo credettero un presagio e dissero:
Maestà, oh Maestà, oh
Qual mai sventura incomberà
Oh, qual mai felicità porterà questo ramo?
IL CIELO SOPRA L’ALBERO
Un viaggio nella memoria ispirato dalla madre e dalla nonna. Gli anni duri della guerra, capace di mutare l’ordine delle cose, dove la povertà ti piombava addosso senza possibilità di scansarla, ma dove le gioie semplici, la fede, la tenace speranza riuscivano ad addolcire una vita molto faticosa, ma anche molto vera, dove a volte desiderare era più importante che avere.
Si diceva che allora le donne sostenessero tre cantoni de ‘na casa. Erano forti e tenaci nello spirito, lavoravano la terra tra sudore e preghiere.
Un ricordo delle nostre donne venete che avrebbero voluto qualcosa di più dalla vita, ma che spesso sono state schiacciate dalle circostanze.
“Un romanzo che nella sua semplicità lascia il segno e non finisce di stupire per il successo di lettori e per i consensi ricevuti”. “Piace perché è vero, sincero, umile, carico di valori e affetti veri, spesso dimenticati”.
CALLE DEL VENTO
Un timido raggio di sole fa vibrare l’acqua dei canali e Venezia si sveglia.
Giulia cerca la sua migliore amica, scomparsa misteriosamente tra le calli della città più bella del mondo. Dove è finita Pea?
La storia di un’amicizia dove le anime si toccano oltre lo spazio e il tempo.
“Penso a chi si ritroverà tra le mani queste pagine. Cosa capirà di noi? Scrivere parole è come scrivere note. Alla fine si compone un’armonia di suoni ed emozioni forse per dare un senso a questa nostra vita, spesso arrangiata, imprevista e imprevedibile. (...)
Che storia è questa? La storia di un’amicizia che s’arrotola felice, nei giorni che furono e che saranno.
Amicizia, la nostra, che corteggia affetto e sogna sogni, noi, che la vita ce la siamo sempre inventata.
Amico è una parola grande. Troppo facile abusarne.
A un amico non serve spiegare. Capisce lo sguardo. Afferra l’anima. Non fanno danni certi silenzi.
Ma abbiamo veramente tutti l’anima che crediamo di avere? E abbiamo tutti un amico da amare e proteggere o rimpiangere?
Non vi è felicità per me dove tu non sei”.
IL VIAGGIO DI SCOTTY
La storia racconta l’odissea di Scotty una tartaruga che decide di lasciare il comfort e la sicurezza dell’ambiente famigliare per iniziare un viaggio alla scoperta del mondo e, in senso metaforico, dei valori che rendono la vita importante e degna di essere vissuta.
Uscita dal recinto all’interno della quale vive insieme alla sorella, Scotty si avventura nel mondo con la lentezza che contraddistingue la sua specie e nel corso del suo viaggio incontrerà diverse figure importanti: un uomo di grande saggezza, la leader di un gruppo di musicisti, un artista, un uomo di scienza e un religioso. Ognuno di loro le insegnerà qualcosa di fondamentale che le farà capire cosa sia davvero significativo nella vita.
Il viaggio di Scotty è una favola contemporanea, ispirata a fatti realmente accaduti. Un amico dell’autore ha, infatti, raccontato di aver perduto una tartaruga che si è ripresentata a casa sua dopo alcuni mesi di peregrinazioni. Partendo da questo presupposto è stato possibile immaginare l’ipotetico viaggio della tartaruga che, per molti versi, può essere confrontato con il percorso di crescita e maturazione di un bambino. Le persone che incontriamo e le esperienze che facciamo nel lungo viaggio della vita ci fanno maturare e contribuiscono a forgiare la nostra stessa individualità.
LO SCRICCHIOLIO DEL LEGNO
[LINEA edizioni]
Titolo:
Autore:
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Pagine:
Lingua:
Illustrazioni e legatura:
Prezzo: ISBN: Collana: Editore: Uscita:
LO SCRICCHIOLIO DEL LEGNO FEDERICA NARDON
14,5x20,5 cm
228+copertina
Italiano
Brossura
15,00 Euro 978-88-996445-0-5 LINEA narrativa LINEA edizioni Giugno 2018
Li avevamo lasciati al Binario 6 quei due, Alice e Leo incarnati nella figura di un iPhone che cercava di comunicare con un BlackBerry, e li ritroviamo in piena guerra tra sistemi operativi (Ios vs Android) in questo romanzo che non mira solo a essere il prosieguo ma anche una spensierata testimonianza di cosa accade a tutte quelle donne che non si arrendono all’idea che l’amore possa ridursi a quel che Alice chiama I.S.B. “io sto bene”. E Alice è proprio una di quelle donne in perenne ricerca di quell’emozione che ti “sfracassa” tutto dentro, che non riesce a tollerare che il ritmo delle sue emozioni possa essere scandito da timidi tic-tac, accettabili boom-boom, lei vuole sentire la batteria interna che la tiene in vita fare sbang-sbang. Perché quando due persone che si amano arrivano a sentirsi come “due lampadine fulminate rimaste in cortocircuito da allora” non possono far altro che cercarsi e muovendosi l’uno verso l’altra succede che l’Universo pensi a tutto il resto. Ecco che le donne del passato: Arianna, Penelope e Calipso perdono il loro senso mitologico diventando vita vera, ecco che le riflessioni diventano deliri divertentissimi, ecco che il crack che a volte l’amore ti fa sentire può essere curato dall’affetto delle amiche tutte pronte a salire a bordo di una MINI per compiere una marachella da ricordare per sempre, ecco l’amico gay che diventa il pr per eccellenza dei nuovi incontri, fino a spingerla a comperare un volo aereo. Una cosa è certa: lei il bagaglio l’ha riempito utilizzando un sistema infallibile perché, si sa, Cupido è sempre ubriaco quando scaglia la freccia e se Leo ha il cuore bloccato c’è solo una cosa da fare: RICHIEDERE IL CODICE PUK! Riuscirà Alice a inserire il puk o sarà, invece, un “probimpabile” Luca a sbloccare il cuore di Alice?
LA RELAZIONE DI CURA MEDICO-PAZIENTE Cosa c’è ancora da sapere
Un testo per medici, psicologi, ma anche per pazienti e per tutti coloro che chiedono di star bene, potendo incontrare e integrare consapevolezza e sentimento. L’attuale crisi dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente, minacciata da burocrazia e nuovi mezzi di comunicazione e informazione, è riletta nelle articolazioni della complessità della relazione di cura medico-paziente secondo una prospettiva antropologica, etico-filosofica, vecchi e nuovi significati dei fondamenti di responsabilità e fiducia, secondo un punto di vista empirico cioè quello del medico, di colui che il mestiere lo pratica, secondo ciò che affermano i pazienti nella letteratura scientifica e secondo gli sviluppi della legislazione in merito al consenso informato.
Ciò che ancora c’è da sapere è che l’alleanza terapeutica migliora non quando si mette al centro il paziente, e nemmeno il medico, ma quando al centro si pone, si osserva e si modula la relazione di cura. La relazione di cura medico-paziente, infatti, non è solo l’incontro tra una coscienza e una fiducia, ma è anche l’incontro tra due storie di cura. Vengono descritte quindi le basi neurofisiologiche della relazione di cura, che, con riferimento ai neuroni mirror e al sistema di difesa polivagale, rendono conto della maggiore o minore capacità del medico di riconoscere empaticamente, secondo una specifica rinnovabile pratica di semeiotica clinica, i veri bisogni di cura e sicurezza del paziente, i propri schemi di accudimento inscritti nella propria storia di attaccamento, di modulare tali schemi in funzione di quelli del paziente, le strategie caratteriologiche possedute da entrambi che consentono di prevedere schemi comportamentali e comunicativi nell’ambito della relazione di cura, il potere trasformativo del linguaggio usato dal medico quando è insignito dal paziente di una responsabilità terapeutica, la dignità dell’autorevolezza del medico che medico e paziente insieme hanno dimenticato.
Il testo offre inoltre la descrizione di casi di relazione di cura nel setting psico-oncologico istituzionale e privato, del medico di medicina generale, in quello emergenziale di un pronto soccorso e in quello psicoanalitico.
Viene data illustrazione della relazione di cura nella produzione culturale, nell’ambito dei social media, della medicina narrativa, dell’arte e della letteratura, a indicare che attraverso la cultura possiamo sviluppare i sentimenti necessari per distinguere il bene e il male, ciò che ci cura e ciò che ci danneggia.
UN UOMO IN PARTENZA
Gianluca Niero conosce cinque lingue e porta o ha portato in giro per Italia, Europa e persino sulla mitica Transiberiana, italiani, inglesi, francesi, tedeschi, russi. Da questa esperienza nasce il libro. Di capitolo in capitolo si snodano ricordi e aneddoti narrati in maniera brillante, ironica, divertente, legati alle peculiarità nazionali e tipologie dei viaggiatori e dei luoghi e a quello che può capitare durante un tour, dai flirt ai piccoli in- cidenti. Senza dimenticare alcuni consigli sia per i turisti, sia per quei giovani che volessero intraprendere questa professione fatta di passione e responsabilità e non solo per realizzare il sogno di andare a spasso, pranzare nei ristoranti, dormire negli alberghi e per giunta essere pagati.
“[...] anche l’esperienza turistica più prevedibile e standardizzata si rivela un contenitore di storie, molte delle quali aspettano solo di essere raccontate. Questo perché anche il turismo industriale è opera di donne e uomini come noi e quindi inevitabilmente sempre diverso, impreve- dibile. [...] il passare del tempo cambia continuamente la prospettiva. Cambiano le generazioni di turisti, cambiano i luoghi coi loro abitanti, e anche quando si cerca di riproporre lo stesso gioco questo risulta poi inevitabilmente diverso.
Sono solo alcune delle possibili chiavi di lettura di questo libro così particolare; le altre le scoprirete leggendolo. Buon viaggio!”
Dalla prefazione di Claudio Visentin
NELLA TANA DEL LUPO
Le elezioni comunali si avvicinano, una ragazza brillante e motivata corre per un seggio aiutata da un uomo di provata esperienza che, affascinato, non riuscirà però a tenere separato l’ambito professionale da quello privato, in un susseguirsi di vicende esilaranti o cupe che intrecceranno la storia passata e presente, dipingendo uno spaccato quanto mai attuale della nostra società.
INCOSCIO, AZIONE ED ETICA
L’inconscio non va letto in equivalenza con il caos, ma possiede una sua legalità interna: Freud e Jung sembrano accogliere l’immagine dell’inconscio come privo di ogni logica, eppure si muovono, in seguito, nella direzione opposta, ritenendo che del sogno vi sia interpre- tazione. L’inconscio è, quindi, significativo in quanto comunica qualcosa all’essere umano; anche se ora l’uomo non è più trasparente a se stesso, a questa “opacità” corrisponde la stessa condizione di possibilità dell’etica.