La Granduchessa. Bianca Cappello: amori, intrighi e potere nel Rinascimento
Bianca Cappello, donna di grande personalità, colta, intelligente, bellissima: qualità che diventano colpe nell’Italia del Rinascimento. Educata dalla madre, Pellegrina Morosini, a essere libera e indipendente, è convinta di avere diritto a governare il proprio destino con la certezza, anche se patrizia veneziana e Granduchessa di Toscana, di dover sempre lottare per conquistarselo. Sullo sfondo dei grandi conflitti che insanguinano l’Europa e delle lotte di potere nella Venezia dei Dogi e nella Firenze dei Medici, la storia esemplare di chi ha dimostrato di saper usare una mente raffinata, senza per questo mai rinunciare alla forza dei sentimenti. Un’avventura esistenziale affascinante ed esemplare, un racconto su cui emozionarsi e meditare.
Altre informazioni →La gestione responsabile dei rifiuti. Il cuore innovativo del Modello Priula Treviso
Perché determinati modelli di gestione dei rifiuti funzionano e altri invece no? Per rispondere a questa domanda l’autore scava nella profondità dell’esperienza di punta, a livello mondiale, nel riciclo e nella riduzione dei rifiuti da cui proviene, scoprendo che alla base del successo si trova un modello fondato su meccanismi, a volte inconsapevoli, di partecipazione delle persone: il Modello Responsabile. Ma come funziona? Quali sono le modalità di raccolta? La tassa rifiuti come deve cambiare? Un pensiero innovativo che mette insieme i concetti di antropologia e psicologia sociale con tecniche e organizzazione della governance e del servizio, e con sistemi innovativi e di frontiera nella gestione. Un pensiero che forma il lettore ad acquisire un approccio metodologico che possa generare soluzioni operative concrete, efficaci ed efficienti. L’ultraventennale “Modello Priula Treviso” non è una raccolta di teorie, ma un metodo che ha portato un territorio di oltre mezzo milione di abitanti di 49 Comuni a superare il 90% di raccolta differenziata della quale rimangono pochi chili di rifiuto per ogni abitante.
Altre informazioni →Women fighters – From the project: Invisible Body Disabilities
Women Fighters nasce dal progetto “Invisible Body Disabilities” della fotografa Chiara De Marchi, affetta da rettocolite ulcerosa, ed è dedicato a tutte le donne che ogni giorno lottano per superare barriere di ogni tipo, causate da disabilità spesso non visibili a occhio nudo. La pubblicazione vuole contribuire ad aiutare le donne, ma in generale ogni essere umano, ad accettare un corpo spesso fuori controllo, a non vergognarsi, abbattendo le barriere del pregiudizio, dell’incomprensione e della superficialità attraverso l’arte della fotografia. Invisible Body Disabilities coinvolge milioni di persone nel mondo che attraverso le pagine di questo libro potranno guardarsi con occhi diversi.
Altre informazioni →L’ultimo Casanova. Le (dis)avventure di Giacomo Venier
Nella Venezia del ’700 vive Giacomo Venier, dongiovanni imbranato e faccendiere pasticcione spesso perseguitato dalla malasorte, aspirante edonista malgrado la scarsità di mezzi a sua disposizione. Incorreggibile impenitente è però capace di grandi fatiche pur di riuscire ad affascinare la dama di cui si è invaghito. Nelle sue (dis)avventure è di solito affiancato da Fortunato, il suo gondoliere-amico che lo serve più per affetto e lealtà che per il salario, sempre in ritardo.
Altre informazioni →PANE E LETTURA
A cura di Alessandro Farsetti, traduzione di Benedetta Lazzaro
Seconda edizione riveduta e ampliata
…la rivoluzione in quegli anni era come uno spazio…
e il suo vuoto incombeva sul cuore, come l’inquietudine e il pericolo…
Finora inedito in Italia, “Pane e lettura” (ca. 1932-1933) è uno dei capolavori meno noti di Andrej Platonov. Opera di rilievo nel panorama della prosa sovietica degli anni Trenta, il testo venne ritrovato negli archivi del KGB e pubblicato integralmente per la prima volta in Russia nel 2000. Le vicende del racconto, ambientato dopo la rivoluzione bolscevica, si svolgono in uno sperduto villaggio russo popolato da contadini superstiziosi e stremati dalla carestia. Al centro della narrazione troviamo due giovani ingegneri elettrotecnici, Semën Dušin e Dmitrij Šceglov, alle prese con i lavori per l’elettrificazione delle campagne e fautori di due opposte concezioni del mondo, l’una scientista e l’altra scettica. Lungi dal sostenere una delle due concezioni, Platonov fa esprimere ai due personaggi quei dubbi ontologici ed esistenziali affiorati in lui nella Russia postrivoluzionaria. Ne deriva un affresco umano non privo di momenti satirici, ma in cui prevale l’amore per quei piccoli uomini di provincia un po’ strambi, eppure sinceri e sofferenti. In quest’opera, la prosa platonoviana si discosta dalle attese dell’estetica ufficiale del periodo – il realismo socialista – per ricongiungersi a quella grande letteratura russa che si interroga sulle strutture dell’essere e sonda le proprie possibilità soteriologiche.
Questa nuova edizione è arricchita dalla prima traduzione italiana integrale del racconto “La patria dell’elettricità”, versione rimaneggiata di “Pane e lettura” che Platonov riuscì a pubblicare nel 1939. Pur mantenendo un indubbio fascino, tale racconto è l’esempio di come un testo sperimentale e concettualmente complesso abbia dovuto adattarsi per passare tra le maglie della censura nella Russia staliniana.
Altre informazioni →IL PICCOLO BARBIERE DI SIVIGLIA
L’Associazione Musicale “Ermanno Wolf-Ferrari” di Venezia comprende nel proprio repertorio opere quali Il Flauto Magico, L’Elisir d’amore, Il Barbiere di Siviglia, Turandot, Pierino e il lupo.
Le versioni di questi capolavori sono trascritte ed elaborate dal maestro Ezio Lazzarini e fanno parte della collana “Le Grandi Opere per Giovani Artisti”. Tali elaborazioni sono assolutamente fedeli alla partitura originale, ma facili e comprensibili, dove il coro trova ampio coinvolgimento.
Le opere liriche diventano così godibili anche da parte dei più piccoli che, appassionandosi, potranno rappresentare il futuro pubblico dei teatri d’opera.
La verità invisibile
Cosa saremmo se non avessimo la memoria? Tutto quello che siamo diventati, in fondo, lo dobbiamo alla memoria. Una compagna fedele che ci fa essere quello che siamo. Non si tratta di un inventario freddo di eventi, esperienze, odori, sapori, immagini, emozioni, ma di qualcosa che comanda le nostre azioni dell’oggi. E poi, cosa è la memoria? È uno spazio fisico, un concetto astratto, una zona del cervello o tutte queste cose insieme?
E se un giorno riuscissero a sottrarcela?
Feroce
Veneto Orientale.
Sergej ha un appuntamento col destino. Lasciati l’Ucraina e il mondo delle arti marziali clandestine per cominciare una nuova vita in Italia, non si sarebbe mai aspettato di diventare uno dei sicari più temuti e feroci di Milano. Ma quando durante una rapina in villa si trova a scegliere fra la vita sua e quella di un bambino, non ha dubbi e, rivolgendo la pistola contro i suoi amici, sa di aver messo una taglia sulla propria testa. Ricercato dalla mala e dalle Forze dell’Ordine, trova rifugio fra gli invisibili che lavorano nella zona industriale di Porto Marghera, di fronte a Venezia, il miraggio dei suoi anni di formazione nella Kiev prima della rivoluzione arancione. E in un fine settimana di scirocco, con l’acqua della laguna sul punto di sommergere, forse per sempre, la fragile città, la sua storia si incrocia con quella di altri, insospettabili, rappresentanti del lato oscuro dell’esistenza.
Quando l’acqua dell’Adriatico si ritirerà, la luce del giorno rivelerà quel che resta delle vittime e dei carnefici di un mondo senza più bussola morale.
Le Anite – Profumo di Miele e Propoli
Nel romanzo ecologico Le Anite l’ape protagonista cresce assieme alle sue sorelle e alla sua Regina vivendo esperienze e avventure che la porteranno a scoprire tutti i segreti della sua comunità e del mondo dei fiori.
Quello delle api è, infatti, un mondo meraviglioso, ma anche estremamente complesso, minacciato da molti pericoli, in primis dall’uso indiscriminato dei pesticidi in agricoltura.
Luci D’Ombra
Luci d’ombra è una raccolta di racconti che indaga sull’identità umana e sulla sua natura per tentare di sezionare il tema in forma analitica, secondo una prospettiva lirica, introspettiva e, allo stesso tempo, ironica. In alcuni casi politicamente non corretta.
Il titolo deriva dalla condizione dello spazio, del luogo, dell’oggetto sollecitato da una luce filtrata che passa attraverso una superficie o una massa frapposta come quando si rimane all’ombra degli alberi, di una pergola, all’ombra di un tendaggio o di un telo. Così come accade nell’esistenza del singolo e nella vita comunitaria, la luce irradia e si nasconde.
Convivono, nella trama di queste storie, racconti, lettere, monologhi, considerazioni solipsistiche che trovano voce nella parola scritta seguendo talvolta un abbrivio elevato, talvolta la medietà, talvolta la bassezza dei registri formali. A imitazione della vita e dei suoi protagonisti.
Luci d’ombra è un terreno minato e un luogo d’inciampo, è un quesito la cui risposta forse contiene un imperativo.
È una ripresa e una stasi.
DIFENDERE INSIEME IL PATRIMONIO CULTURALE DELL’EUROPA – La Convenzione di Faro – Nuova edizione aggiornata
L’Italia è il primo grande Paese per numero di abitanti ad aver ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società. A due anni da questo avvenimento di rilevanza europea, il presente volume commenta la portata innovatrice di questo trattato internazionale, nonché le strategie elaborate per la sua implementazione, tracciando un bilancio del contesto italiano. Esperienze di attori impegnati sul campo e ricerche accademiche mettono inoltre in luce il variegato panorama in cui le comunità patrimoniali, come definite dallo stesso testo giuridico, sviluppano la propria azione di difesa, rigenerazione e trasmissione di un patrimonio spesso messo a rischio da politiche economiche e sociali nonché da fattori climatici, ambientali e demografici.
I contributi raccolti descrivono come intervengono associazioni e gruppi di cittadini nelle decisioni relative ai beni culturali e nella loro cura, gestione e valorizzazione, a fianco delle istituzioni pubbliche, in processi partecipati dal basso.
Compongono il volume testimonianze di rappresentanti istituzionali, nazionali e di altri Paesi europei, del mondo accademico e della ricerca, come di componenti della società civile impegnati nell’opera di tutela e valorizzazione del ricco patrimonio europeo nelle sue accezioni tanto materiali quanto intangibili.
LA NAVE DEI CONDANNATI E FOLLI DAVANTI AL PALAZZO DEI DOGI
Ormeggiata davanti al Palazzo dei Dogi, disegnata nelle piante, ritratta dai pittori nelle vedute del Bacino, una strana nave disalberata, coperta da un telone, si inseriva come una inquietante presenza nella quotidianità con il suo carico di condannati che vi dovevano trascorrere un periodo di addestramento. Non le serviva la vela perché le erano negati i lunghi viaggi. Doveva soltanto compiere brevi percorsi nei quali i prigionieri imparavano a remare prima del loro imbarco definitivo sulle galere dove avrebbero iniziato a scontare il tempo effettivo della pena.
Ma dall’inizio del ’700, alla ciurma dei galeotti sani e abili si aggiunsero anche dei pazzi furiosi e dei prigionieri ammalati. Le turbe della psiche e i mali del corpo cominciarono a contendere alla colpa quel vascello, tanto presente nelle immagini eppure così ignorato dalla trattatistica. Nel corso del secolo i casi aumentarono, costituendo la risposta improvvisata delle istituzioni all’insofferenza della città nei confronti della pazzia. Il rifiuto della devianza e della follia, che in altri Paesi aveva originato il grande internamento, a Venezia creò questo spazio ambiguo carico di antiche suggestioni che anticipò l’allontanamento e l’emarginazione totale nella dimensione insulare del Convento di Santo Spirito e dell’Ospedale Militare di San Servolo.