INCOSCIO, AZIONE ED ETICA
L’inconscio non va letto in equivalenza con il caos, ma possiede una sua legalità interna: Freud e Jung sembrano accogliere l’immagine dell’inconscio come privo di ogni logica, eppure si muovono, in seguito, nella direzione opposta, ritenendo che del sogno vi sia interpre- tazione. L’inconscio è, quindi, significativo in quanto comunica qualcosa all’essere umano; anche se ora l’uomo non è più trasparente a se stesso, a questa “opacità” corrisponde la stessa condizione di possibilità dell’etica.
IL POSTO DELLE FRAGOLE VERDI
“Silente, ma onnipresente la poesia è il ‘pane’ della nostra vita: come dire s’impasta al nostro quotidiano per farne parte.
Wanda Tramezzo, con coraggiosa presa di coscienza, fa della sua vita un proprio linguaggio e si mette in gioco, permettendole uno sbocco verso il mondo e donando agli altri l’ebbrezza di parole impastate ai sentimenti.
Versi brevi, brucianti ritratti di sentimenti, sensazioni, realtà, col piacere dell’esploratore che scopre mondi sconosciuti, ma dei quali ha la con- sapevolezza di conservare un’atavica memoria.
Le sue poesie, musicali e immediate, dense di pennellate brucianti, costituiscono un tessuto variegato e iridescente di moti dell’anima che ispirano in noi frammenti di specchio in cui riconoscerci.
L’esperienza di Wanda può essere paradigmatica: insegnarci a seguire il cammino tracciato da cuore e parole, fervidamente intrecciati, sia come lettori, non facciamoci mai mancare la luce della poesia, sia come proiettivi felici e proiettati interpreti dei moti delle emozioni. Nostre. Altrui”. Maria Rita Parsi
foto@social RISCHI REALI IN UN MONDO VIRTUALE
Situazioni imbarazzanti e casi particolarmente gravi spesso partono da una scarsa conoscenza delle regole basilari che riguardano la condivisione delle immagini e dei suoi contenuti nel web.
Momenti a volte particolarmente delicati, gravi e complessi che, a nostro avviso, possono essere affrontati solo con un Team di profes- sionisti, ciascuno con le proprie competenze.
Foto@Social, un gruppo di lavoro, aperto a tutti per affrontare i Rischi Reali in un Mondo Virtuale. Fotografi, Avvocati, Psicologi e Autorità di Pubblica Sicurezza insieme per un progetto comune.
Non si tratta di un romanzo, ma di una piacevole lettura per comprendere, sotto vari aspetti, rischi e responsabilità nel momento in cui ci affacciamo sulla “piazza virtuale” del web.
In questo libro troverete:
• Le regole fondamentali di condivisione: risposte chiare e dirette
• Domande degli utenti e sentenze dei giudici
• Intervento della Polizia di Stato: un’intervista esclusiva
• Gli aspetti psicologici, le dipendenze e i possibili rischi connessi a internet
RACCONTI D’ARTE E DI VITA
Il libro è composto da una raccolta di testi narrativi ed espositivo-argomentativi.
I primi cinque sono dedicati ad artisti che l’autore, appassionato d’arte del Novecento e contemporanea, ha conosciuto e apprezzato. Gli altri cinque affrontano alcuni aspetti importanti della nostra vita, come il periodo dell’adolescenza, l’amore, l’attività sportiva, il rap- porto tra sapere e saper fare, la spiritualità.
I due gruppi di testi sono solo apparentemente eterogenei: in realtà nei racconti d’arte si affrontano anche temi legati alla vita e in quelli di vita si trattano anche argomenti connessi all’arte.
È AUTENTICO CIOCCOLATO
Mi piace mangiare. Amo il Buon cibo, quello sano, inalterato e poco lavorato; quello che riconosco. E ne scrivo, raccontando la verità senza nascondermi dietro il velo del compromesso.
Il cioccolato buono per me è stato una rivelazione. Si sa talmente poco del cioccolato, un autentico sconosciuto.
La cultura corrente sul prodotto ci parla di tutt’altro: di percentuali di cacao contenute, di abbinamenti, di guarnizioni, d’impieghi in cuci- na, di calorie. E, in generale, si racconta del prodotto finito che noi compriamo dal tabacchino, al panificio, al supermercato. Tanti, troppi sono i nomi dei prodotti, spesso somiglianti fra loro, musicali, evocativi, soprattutto di tendenza.
Manca “la cassetta degli attrezzi”, quell’insieme di strumenti necessari a riconoscere il cioccolato realmente buono e sano, per decodifi- carne le caratteristiche, per sapere quanto possiamo mangiarne con buona pace della linea e godimento delle papille.
Io vivo convinta che sono quello che mangio e, per scelta, mangio solo quello che conosco. Approfondire la relazione con il cibo mi ap- partiene e mi piace conoscerne la provenienza, sentirne la storia.
Questo libro è un viaggio descritto e dipinto attorno a un affascinante alimento. La meta del viaggio è poter affermare con serenità che questo “È autentico cioccolato”!
PERFUME AND LITERATURE The Persistence of the Ephemeral
How can you describe a perfume? How can you put into words a presence that is fleeting but intense, embodied in an evanescent fragrance?
This volume analyses the relations between writing and olfactive sensations as eloquent signs of world cultures, of the diverse sensitivity with which we each interpret its nuances. As regards their style, content, and approach to the subject, the essays in this collection offer a kaleidoscopic overview of a ‘literary-olfactive’ universe that ranges from Antiquity, Renaissance culture, Symbolism, and the fin de siècle Decadent Movement up to post- modern world-shaking literary phenomena.
The aim of this collection is to enrich the extensive bibliography on the precious art of perfumery or the history of essences and perfumes, with studies expanded in an original way to the literary field. It does not limit itself to offering enlightened insights into works and authors – some of whom are very well known, whilst others deserve to be rediscovered in a new light. Above all it offers an innovative and idiosyncratic interpretation of what a study of perfume in literature actually means, with a selection of contributions that explore an intricate, diversified thematic itinerary with both curiosity and eclecticism.
UNA SAGA VENETA
Da conversazioni con anziani parenti negli anni Ottanta del secolo scorso è nato lo spunto per una storia romanzata che corre lungo tutta la prima metà di quel secolo in cui vengono presentati i fatti di una famiglia della campagna veneta nel suo complesso e altri riguardanti i singoli individui, intrecciantisi tra loro e incastonati nella storia del nostro Paese.
Vi si trovano immagini di vita quotidiana in quell’ambiente, quadri rurali, usi costumi tradizioni, ricorrenze, curiosità. Vita spicciola, coi suoi pochi momenti felici, godutissimi, inseriti in una quotidianità gravosa, ma spesso vissuta con una accettazione ai limiti del fatalismo – specie nei giovani – inconcepibile solo pochi decenni dopo.
E poi amori e non amori a vario esito, talvolta conclusisi con matrimoni desiderati, ma anche da connubi non voluti oppure addirittura imposti dalla morale corrente in quanto riparatori di ‘peccati’ responsabili di innocenti cicogne.
Si vive la pace e si vive la guerra nel periodo di due conflitti mondiali – con in mezzo una campagna coloniale – che influiranno significativamente sull’esistenza della famiglia.
IL BENEFICIO DEL DUBBIO
Dov’è finita Susy, la ragazza con la chitarra della foto sul giornale?
La scomparsa della studentessa è oggetto della nuova indagine dell’ispettore Fossa, che andrà dall’università di Venezia a una base militare aeronautica, fino a Firenze, avvalendosi della collaborazione di un investigatore alle prese con i delitti del “mostro”.
Siamo nel 1986, le settimane dopo la paura radioattiva di Chernobyl, in un paese alla ribalta sportiva per via del rugby, con un preside nuovo, vecchi politici in ascesa, misteriosi episodi di animali crudelmente uccisi.
Come nel precedente caso dell’allenatore assassinato i dubbi dell’ispettore Fossa s’incroceranno con l’intraprendente giornalista Cateri- na, passata, nel frattempo, nel magico mondo delle televisioni private.
LA QUADRATURA DEL CERCHIO
Il senso di colpa, nella propria coscienza, è una qualità della psiche che spesso include la consapevolezza.
Si presenta come una delle reazioni più arcaiche e radicate della nostra mente e spesso si maschera dietro le forme più diverse arrivando a turbare le azioni più semplici e talvolta la vita.
Quando questo sentimento è eccessivo costituisce un blocco molto doloroso.
Il tentativo di non perdersi nell’immagine di se stessi è faticoso e incide sulla percezione della propria identità. Nel romanzo, caratteriz- zato da una forte tensione e suspense, il protagonista lotta contro gli spettri della sua coscienza, cercando di incanalare quello che resta della propria vita in una banale e salvifica normalità.
A tale protagonista, volutamente, non viene dato un nome, perché ognuno possa dare il nome che desidera o immedesimarsi.
E se invece la storia fosse vera?
Segnalato al Premio Grado Giallo 2017 Segnalato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017
UNO SCRIGNO DI PIETRA DIPINTO
Ripiegarsi sulla storia e sul recupero di un edificio di pregio, sia monumentale sia artistico, come villa Barbarich ha voluto dire riscoprire una storia secolare di cui si conoscevano molti estremi ma di cui sfuggiva il quadro generale di riferimento in mancanza, soprattutto, di un corretto restauro conservativo. I dati emersi da quest’ultimo e il parallelo approfondimento delle fonti hanno portato a mettere in giusta luce un’importante avventura non solo architettonica ma soprattutto decorativa consumata all’interno delle sue mura antichissime, dal momento che il suo nucleo centrale risulta documentato intorno alla metà del XIV secolo, lasciato per testamento ai nobili Marcheselli da Rimini.
È così emerso quello che è stato metaforicamente chiamato “scrigno di pietra” a significare la consistenza architettonica del monumento, sottolineando la sua funzione di prezioso contenitore. L’aggettivo “dipinto” fa riferimento all’ampio ciclo pittorico che alla fine del Cinquecento un cantiere complesso e articolato ha disteso sulle pareti del piano nobile.
Inoltre, nel suo insieme “scrigno di pietra dipinto”, disvela il vero genio del monumento.
Il termine “scrigno” difatti rimanda alla presenza di un committente talmente caratterizzato dalla sua perizia e testimoniato fino a noi da molteplici fonti documentarie col solo aggettivo della sua arte: Orefice, non solo, seguito da un toponimo, talmente ripetuto e sotteso a quest’ultima, da essere considerato quasi un predicato: Al Lionfante: l’elefante che trionfava sull’insegna della sua “officina” a Rialto.
La presenza di questa enigmatica figura alla fine del XVI secolo, nell’oikos della villa, se da una parte giustifica economicamente e culturalmente il dispiegarsi dei suoi affreschi, dall’altra rimanda a orizzonti molto più ampi e che vanno ulteriormente approfonditi.
Infatti, emergono rapporti economici con la corte dei Gonzaga ma anche con i suoi numerosi artisti che, in più modi, sono legati con fili rossi alla dimora di Zelarino.
In successione storica, Giulio Romano, Giovan Battista Bertani, Giorgio Ghisi, Battista Zelotti, tutti nomi che ritroviamo legati alle storie distese sulle pareti della villa. Non solo, questi nomi hanno un rapporto diretto anche con il mondo dei gioiellieri, dei disegnatori di gioielli e degli incisori provenienti dal mondo fiammingo, come i Sadeler, i Wierix, Philip Galle, anch’essi presenti in relazione con gli affreschi della residenza suburbana che fu prima dei nobili Malipiero.
Il disvelamento della storia costruttiva, dei suoi materiali e delle sue tecniche, dei committenti e dei loro ambiti economici e culturali, hanno permesso di ricollocare l’episodio storico nel panorama più ampio della storia veneta venendo così a costituire il secondo titolo di quella che si prospetta come il costituirsi di una collectanea di cui la pubblicazione su villa Marcheselli- Malipiero-Barbarich, dopo quello di palazzo Marcello-Pindemonte-Papadopoli-Friedemberg di Venezia, Sotto il Segno dell’Onda Dorata e del Sole Splendente, costituisce il secondo volume.
CHE FAVOLA SCIENZA
Lo scienziato, si sa, è un bambino cresciuto. Gioca con la natura e con i suoi aspetti più belli e misteriosi. Si diverte con la luce, costruisce nuovi materiali e capta i segnali dell’universo profondo. E allora torniamo tutti bambini e immergiamoci con lui in questo sconfinato gioco cosmico, pronti a lasciarci stupire! Scopriremo fenomeni meravigliosi, frutto della fantasia o della realtà: forse quelli reali saranno ancora più affasci- nanti! Ci aiuteremo con favole e filastrocche, pensate più per i bambini, e semplici schede, rivolte più ai loro genitori e maestri. Allacciate le cinture, comincia il viaggio!.