Inconscio, azione e etica
L’inconscio non va letto in equivalenza con il caos, ma possiede una sua legalità interna: Freud e Jung sembrano accogliere l’immagine dell’inconscio come privo di ogni logica, eppure si muovono, in seguito, nella direzione opposta, ritenendo che del sogno vi sia interpre- tazione. L’inconscio è, quindi, significativo in quanto comunica qualcosa all’essere umano; anche se ora l’uomo non è più trasparente a se stesso, a questa “opacità” corrisponde la stessa condizione di possibilità dell’etica.
Marco Tuono è cultore della materia in bioetica presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Le sue indagini si focalizzano sull’etica, tematizzando le condizioni di possibilità di una soggettività morale (in particolare analizzando delle obiezioni alla libertà) e rivolgendosi a questioni di carattere applicativo (trapianti, morte cerebrale, sciopero della fame).