CALCE VIVA
Una storia vera ambientata tra il territorio trevigiano e le trincee del Carso durante la Prima Guerra Mondiale. Un amore potente. Marco, scaraventato nelle trincee del Carso lotterà furiosamente per portare a casa la pelle, ma tutte le atrocità viste, subite ed inferte lo trascineranno sempre più al largo, verso quegli abissi della mente dai quali sarà quasi impossibile fare ritorno. Ed Eleonora, di cui la bellezza e il ricordo non si sono ancora spenti nella memoria della sua gente, come una luce fantasma. E sopra ogni cosa un grande affresco della famiglia patriarcale dei primi anni del ’900 e delle sue leggi non scritte, spietate e invalicabili.
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e quel tale avesse insistito, avrei sparato senza pensarci due volte. Era la prova inconfutabile di quanto fossi cambiato, in peggio. L’Ermanno di prima della guerra non sarebbe stato in grado di far male a una mosca. L’Ermanno tornato dai campi nazisti, invece, poteva trasformarsi in un assassino. Quando rimisi la pistola in tasca, ebbi paura di me stesso, ero pericoloso. L’esperienza dell’internamento aveva stravolto la scala di valori. A contatto perenne con l’odio, la crudeltà, la violenza e la privazione, rispettavo meno la vita umana, compresa la mia. Mi salvò la volontà ferrea di non darla vinta ai miei aguzzini. E, oggi, forse l’unico modo che ho di trovare pace, per me e per tutti i ragazzi costretti alla guerra e alla deportazione, è consegnare la mia testimonianza agli altri. Così qualcuno la leggerà, la ricor- derà e magari vorrà raccontarla a sua volta, in modo che non si dimentichi.
Allora, credo, gli Internati Militari Italiani avranno finalmente un po’ della giustizia che meritano.
VINIGO la Scala del Tempo
Un uomo maturo in fuga da pandemia, guerra e da se stesso; una giovane donna dalla vita complicata e con un pesante segreto; il loro incontro a Vinigo, ai piedi del Monte Antelao in val Boite: qui passato e presente s’intrecciano di continuo, costringendoli a confrontarsi con una realtà dove nessuno è mai come appare. Neppure loro.
Perché chiunque è sempre anche il proprio sosia e tale duplicità non si esaurisce, ma si riproduce senza soste lungo la Scala del Tempo.