LA MODA. VITA A NEW YORK
Traduzione e cura di Sabrina Vellucci
Questo culto della moda vi ha reso tutti idolatri e ipocriti!
L’inganno è il vostro nume tutelare!
Uno ride come se piangesse e piange come se ridesse sotto i baffi.
Niente è come sembra...
Il debutto di Fashion; or, Life in New York al Park Theatre di Manhattan il 24 marzo 1845 fu un successo clamoroso. L’autrice era riuscita nel difficile compito di scrivere e far rappresentare la prima commedia di costume distintamente americana, portando i critici ad affermare, con tono patriottico, che il teatro statunitense non aveva nulla da invidiare a quello europeo. Di lì a poco, nello stesso teatro, Anna Cora Mowatt avrebbe debuttato anche come attrice, contravvenendo alla norma che allora precludeva questa professione alle donne della sua classe sociale. La tournée che ne seguì riscosse ampi consensi sia negli Stati Uniti sia in Europa. In quanto donna, in quanto americana e commediografa alle prime armi, Mowatt aveva compiuto un’impresa straordinaria che avrebbe influenzato il teatro e il costume contemporaneo. Fondamentale fu il suo talento umoristico e satirico, che si affermò in una cultura nella quale, almeno fino agli anni Settanta del ventesimo secolo, l’esistenza di una tradizione comica femminile ha stentato a essere riconosciuta. Ancora oggi Fashion è uno degli esempi più brillanti di questa tradizione. Apprezzata da un autore e critico illustre quale Edgar Allan Poe, la commedia è considerata in maniera pressoché unanime una delle migliori del diciannovesimo secolo e ha continuato a essere messa in scena negli Stati Uniti fino ai nostri giorni. Viene qui proposta nella sua prima traduzione italiana.
Con testo inglese a fronte.
ALLE DONNE PORTOGHESI
Traduzione e cura di Vanessa Ribeiro Castagna
Considerato il primo manifesto femminista portoghese, Alle donne portoghesi (1905) riunisce alcuni scritti straordinariamente incisivi di Ana de Castro Osório. Unendo rivendicazioni femministe e afflato patriottico, l’opera espone con rigore e veemenza tutte le aspettative che le donne colte dell’epoca riponevano nel Partito Repubblicano negli anni che precedettero la fine della Monarchia portoghese e l’instaurazione della Prima Repubblica, avvenuta il 5 ottobre 1910.
Con grande lucidità e impeto, Ana de Castro Osório muove dalla definizione stessa di femminismo e, con abile argomentazione, punta a trovare negli uomini portoghesi dei compagni di lotta a favore dell’emancipazione femminile, dimostrando che la causa comune è l’interesse dell’intera Nazione. I temi che affronta, seppur contestualizzati in un tempo e un luogo altri, sorprendono a tratti per la loro persistente attualità, a dimostrazione della strada ancora da compiere, nel sud dell’Europa o ad altre latitudini.