Racconti creoli (Testo inglese a fronte)
Traduzione e cura di Simone Francescato
«Bras-Coupé, dicevano, era stato, in Africa e sotto altro nome, un principe tra la sua gente...»
I tre racconti che compongono questo volume sono rappresentativi dell’opera di George Washington Cable e ne costituiscono probabilmente i momenti d’ispirazione più felici.
«La storia di Bras-Coupé» è cuore pulsante e centro nevralgico del romanzo The Grandissimes (1880), capolavoro della letteratura statunitense tardo-ottocentesca, mai tradotto in italiano. Ispirato a vicende storiche divenute leggenda popolare, il testo s’incentra sulla parabola di un principe africano deportato come schiavo nella Louisiana di fine Settecento e sullo scontro con la casta creola locale che lo condannerà a una terribile fine. Cable rielabora diverse fonti con magistrale ironia dando vita a una potente satira della società creola schiavista e celebrando, al contempo, la cultura e la creatività nere attraverso un indimenticabile protagonista.
«La piantagione Belles Demoiselles» (1879), considerato il lavoro migliore di Cable, viene qui proposto in una nuova traduzione. Il racconto ripercorre la storia familiare di un aristocratico piantatore e di un suo lontano parente di sangue misto, scorrendo ora amabile ora arguto fino all’evento sconvolgente che ridefinirà le posizioni dei due antagonisti. Parole toccanti, sorprendentemente semplici, trasformeranno la contesa in un incontro finalmente alla pari.
Infine, un’altra prima traduzione italiana. «La “casa stregata” in Royal Street» (1889) narra la “strana storia vera” di un edificio di New Orleans seguendone le vicende dal periodo prebellico fino alla Ricostruzione. La critica sociale di Cable trova qui la sua forza in un impianto realista, quasi da giornalismo d’inchiesta, dove hanno spazio anche il brivido del gotico, la verve della cronaca mondana e il fascino della descrizione topografica. Con questi strumenti Cable scandaglia il travagliato destino di una città che fu a lungo il centro del commercio degli schiavi nel Sud del paese.
George Washington Cable (1844- 1925), uno degli scrittori americani più celebri di fine Ottocento, introdusse New Orleans e la Louisiana nell’immaginario letterario nazionale e internazionale. Accostato ad autori americani ed europei come Hawthorne e Hugo, e in particolare a Daudet e Turgenev per la sua vena regionalista e pastorale, presenta nello stile e nel narrato una inconfondibile originalità. Collaborò con Mark Twain, scrisse quattordici romanzi, vari racconti e saggi e anticipò, nella sensualità poetica del narrato e nella complessità con cui trattò il tema razziale, un altro grande autore del Sud come William Faulkner. Lo si ricorda per la raccolta Old Creole Days (1879), la novella Madame Delphine (1881) e so- prattutto per il romanzo The Grandissimes: A Story of Creole Life (1880).
Simone Francescato insegna Letteratura anglo-americana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È autore di saggi sulla narrativa statunitense del tardo Ottocento e del primo Novecento. Di recente ha pubblicato una nuova traduzione di Daisy Miller di Henry James (Marsilio, 2017), ha tradotto una selezione di racconti dello scrittore afroamericano Charles W. Chesnutt (Il Procuste di Baxter e altri racconti, Grenelle, 2019). Con Rosella Mamoli Zorzi è curatore di The Aspern Papers and Other Tales (Cambridge University Press, 2022) di Henry James.
Dirige la collana LINEA classici per la quale ha curato la pubblicazione del testo inedito e la traduzione di Sapho: A New Play in Four Acts (1900) del drammaturgo statunitense Clyde Fitch.