di Giulio Marra
Alla periferia di una grande città, un ragazzino di nome Roman compie 14 anni. Per celebrare il suo compleanno un cantastorie, di nome Kanè, inizia a raccontare storie che egli definisce «d’amore, di guerra e di saggezza», storie che ha raccontato per piazze e strade nel corso della vita, storie a prima vista autonome che però s’intrecciano in un ordito che tutte le comprende, man mano che la narrazione procede verso la risoluzione. Non è così, in fondo, la vita di un uomo? Si chiede Kanè. E non è così la storia delle nostre civiltà? Accanto a Roman e a Kanè appaiono altri personaggi «marginali», di varia provenienza, e tutti si riconoscono nelle vicende raccontate da Kanè. Roman stesso si identificherà con la figura di un ragazzo protagonista, Leon, tanto da decidere di assumere le funzioni di Kanè alla fine del racconto, facendosi portavoce del suo testamento di cantastorie. Ha compreso che le storie raccolgono l’essenza dell’esperienza di vita di Kanè che deve essere necessariamente tramandata come quella di un aedo classico e moderno al tempo stesso? Le storie riguardano la società, la legge e il suo valore, l’amore in vari aspetti, la vendetta e l’odio come incapacità di affrontare la verità degli errori commessi, la maternità voluta e ricercata, la paternità persa e ritrovata, i sogni di ricchezza e di felicità, il mito della Creazione come narrato nelle tradizioni popolari, figure e sensibilità occidentali e orientali. Oggi stiamo capendo che è dalla periferia e dalla marginalità che può arrivare un messaggio, se non addirittura la spinta a conoscere.
Giulio Marra, già docente di Lingua e Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha scritto numerosi volumi e saggi su William Shakespeare, la letteratura del Settecento inglese, il teatro canadese e australiano. Ha fondato la rivista Il Tolomeo, dedicata alle letterature post-coloniali. È stato cofondatore e presidente della Associazione Italiana delle Letterature in inglese. È autore di romanzi tra i quali ricordiamo: Et in Arcadia Ego (premio Osservatorio, Bari 2005; premio Il Convivio, Taormina, 2005); Ca’ del Lov (premio Tulliola, Formia 2011; premio Penna-calamaio, Savona 2011); Roman e Kanè (premio Nabokov, 2016); Viaggi e altri Racconti (premio Senigallia, 2016); Antonio e il cavallo di Seneca (premio PNIN Nabokov, 2016). Testi teatrali, tra i quali: Alias Alias (premio Mesagne, 2013); L’indovino, Il mistero della tredicesima bara (premio Mesagne, 2015 e 2016); Prospero e Caliban. Il tempo e la storia (premio Accademia Francesco Petrarca, Viterbo, 2016); Sempre per segreti sentieri, 2018.