
Sempre, per segreti sentieri
Remanzacco, Povoletto, Cividale, Bordano, la loro campagna, le colline e i lontani monti della Carnia, le loro magie, sono il tessuto ara- besco nel quale la storia si raccoglie: la storia di due ragazzi, Aroma e Aria, diversi per provenienza e situazione sociale, diventa la storia di un paese che riscopre il proprio passato per vicende che parlano di identità, di esilio, di amore e di ostilità, di generosità, di dono e di valori comunitari che si affermano nella coscienza. Che riscopre il proprio passato e la propria essenza grazie alla storia, allo studio del passato, ai suggerimenti offerti da svariati personaggi che mettono gradualmente a fuoco una immagine pittorica storica che sembrava di semplicistica interpretazione. Ai nomi di quei paesi potrebbero aggiungersi i nomi di altrettanti paesi ovunque, dovunque, ove la scoperta del senso della storia locale collima con quello della storia più ampia, universale, costituita da incontri, da scambi, da tolleranza e da inclusione nella propria e nell’altrui visione del mondo. Il romanzo celebra questa coralità, celebra la necessità dell’incontro e del dialogo tra le culture, il processo di apertura verso quello che all’inizio appare diverso e che poi, invece, diventa parte essenziale della propria identità – sia nel mondo giovanile quanto adulto. In questo senso, quello che succede sulla pianura e sulla collina friulana rientra nell’i- dea di Arcadia, termine che, nel corso del racconto, e in particolare nella sua conclusione, appare prima come miraggio e gradualmente s’identifica con il sogno radicato e mai cancellato nella memoria e nella coscienza, nel quale ognuno si ritrova e si riconosce. È al senso profondo della letteratura e della fiaba che il romanzo ambiziosamente si ispira, dalla realtà concreta travalicando verso il mito, nel senso di valori esistenti da sempre, garanti della umana convivenza.
Giulio Marra è docente di Lingua e Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari, Venezia. Ha scritto numerosi volumi e saggi su William Shakespeare, la letteratura del Settecento inglese, il teatro canadese e australiano. Ha fondato la rivista Il Tolomeo, dedicata alle letterature post-coloniali. È stato cofondatore e presidente della Associazione Italiana delle Letterature in inglese. È autore di romanzi tra i quali ricordiamo: Et in Arcadia Ego (premio Osservatorio, Bari 2005; premio Il Convivio, Taormina, 2005); Ca’ del Lov (premio Tulliola, Formia 2011; premio Penna- calamaio, Savona 2011); Roman e Kanè (premio Nabokov, 2016); Viaggi e altri Racconti (premio Senigallia, 2016); Antonio e il cavallo di Seneca (premio PNIN Nabokov, 2016). Testi teatrali, tra i quali: Alias Alias (premio Mesagne, 2013); L’indovino, Il mistero della tredicesima bara (premio Mesagne, 2015 e 2016); Prospero e Caliban. Il tempo e la storia (premio Accademia Francesco Petrarca, Viterbo, 2016).
Paola Bottalla, nata a Venezia, vive a Venezia. Ha insegnato letteratura inglese presso le Università di Venezia, Trieste e Padova, occupandosi in particolare di Rinascimento, Ottocento e letteratura per bambini. Da sempre illustra favole per bambini e per adulti.