La dinastia Stucky
Tre generazioni di mugnai di origine svizzera e le loro vicende a Venezia.
Il primo arrivato, Hans, si trovò coinvolto nella Rivoluzione del 1848-49; Giovanni costruì il molino della Giudecca, divenendo a fine Ottocento l’uomo più ricco della città, e fu assassinato nel maggio 1910 da un pazzo. Suo figlio Giancarlo finì rovinato a causa della crisi economico-finanziaria degli anni Trenta, della politica economica del fascismo e dell’ostilità di alcune personalità del regime.
La storia di una dinastia e di cent’anni di vita veneziana.
Lo storico edificio è diventato ora un albergo.
Lavinia Cavalletti, discendente della famiglia Stucky, è giornalista professionista e ha lavorato per Il Mattino di Napoli e il Gazzettino di Venezia come corrispondente da Parigi.
Sempre per la casa editrice Linea edizioni ha pubblicato le edizioni in francese e inglese, Les Stucky de Venise, une dynastie de meuniers de Manin à Mussolini (2016) e The man who built the Molino Stucky (2018), e ha curato il volume I mosaici di Augusto Sezanne per la cappella Stucky a Venezia (2017) sul lavoro di restauro della cappella funeraria della famiglia.
Nel 2018 la produttrice francese Elodie Ackermann ha trovato nella vicenda Stucky materia per un documentario di 56 minuti intitolato “Une fortune à Venise” con la regia di Emiland Guillerme e François Rabaté, proposto sul canale televisivo franco-tedesco ARTE. Molte pellicole rare, inedite, conservate presso l’archivio Alvise Chiggiato, erano state girate dallo stesso Giancarlo Stucky all’inizio del Nove- cento con una cinepresa semiprofessionale, e hanno richiesto un paziente restauro da parte della cineteca di Bologna, che ha presentato il documentario nel giugno 2018 al Festival “Il cinema ritrovato”.