A Talachia, idilliaco demos nella campagna ateniese, nasce Eudoro. Dopo un’infanzia in mezzo alla na- tura, inseparabile dal suo fratello di latte Mivros, la guerra e i saccheggi degli Spartani obbligano lui e la sua famiglia a un esodo in città, per trovare rifugio dentro le mura. È il tempo di Pericle, Atene è il centro dell’Ellade; nell’agorà le nuove generazioni crescono e si formano ascoltando Socrate, educandosi alla riflessione critica e al pensiero autonomo. Ma il primato della polis poggia su basi precarie, e la sua supremazia è destinata a tramontare. Un cancro interno la corrode, in un declino lento, ma inesorabile. Eudoro e Mivros crescono, si fanno uomini, sviluppano personalità opposte e complementari. Un ma- estro di retorica e un mercenario, potrebbero essere più differenti? Eppure, il destino si ostina a farli reincontrare, così come li unisce una donna, «la chioma corvina e gli occhi profondi del colore del mare». Un appassionante e sorprendente affresco dell’Atene di epoca classica, tra verità e sofismi, progresso culturale e corruzione, Eros e Thanatos.
Bruna Mozzi, laureata in Lettere Antiche e in Scienze Politiche, ha insegnato presso vari istituti superiori e oggi è docente di latino e greco in un liceo di Padova. Ha collaborato con la facoltà di Scienze Politiche di Padova con interventi sulla letteratura contemporanea e la memorialistica di guerra. Da giornalista pubblicista, ha scritto di scuola (corriere.it), delle trasformazioni sociali, soprattutto del Nordest, oltre che di viaggi, di eventi culturali e di lavoro; tiene il blog Vie di fuga all’interno del Corriere del Veneto. Ha pubblicato vari saggi sulla storia e l’arte di Venezia e sulle donne nella Grande Guerra. È da sempre attenta ai fenomeni sociali e di costume e alla loro trasposizione nella letteratura d’intrattenimento e di denuncia. Segue da molti anni anche il teatro e ha partecipato a tre edizioni nella giuria del Premio OFF; è autrice dello spettacolo teatrale Italina: la Grande Guerra e la sua vedova.