
Amori e amici, se sono per davvero, sono per sempre. Anche se appartengono a un lontano passato.
Tre donne e tre amori eccezionali ci restano dal 1616: la Giulietta di Shakespeare, la Dulcinea di Cervantes, la Dù Lìniáng di Tang Xianzu, autore di 牡丹亭, versione confuciana di Romeo and Juliet.
L’odio è oggi molto praticato. Amore e amicizia non hanno buona stampa. Eppure, hanno la stessa radice. La più illuminante (e più trascurata) documentazione in proposito è il De Amicitia di Matteo Ricci: primo libro scritto in Cina da un occidentale (per spiegare con una sola parola l’Occidente agli asiatici!). C’è ancora molto da scoprire, sull’amicizia e sull’amore.
Francesco Sidoti, ordinario di criminologia, è stato borsista CNR a Torino, nel Centro Studi di Scienza Politica, diretto da N. Bobbio; Docteur
de troisième cycle nella École des hautes études en sciences sociales a Parigi e Guest Scholar in The Brookings Institution a Washington D. C.
Queste pagine sono state inizialmente preparate per il convegno Law and literature, tenuto il 6 e 7 dicembre 2018, presso il Dipartimento di studi giuridici dell’Università di Verona. Gli estremi stanno a volte fianco a fianco. A Verona, sotto al balcone e ai sogni di Giulietta, Cesare Lombroso comincia a studiare un’umanità complicata, a volte efferata, sempre pericolosa: vampiri, squartatori, cannibali, pestiferi ladri in guanti bianchi. Dall’amore incondizionato di Giulietta ai criminali atavici di Lombroso, il ragionamento sugli estremi è spesso introspezione per interposta perso- na. Il viaggio mentale dentro i supremi limiti del possibile e dell’impossibile è scoperta, accettazione e governo dei nostri molti e dolorosi limiti.