Uno Scienziato al Museo
Partendo da quella che è la mia esperienza sono in accordo con l’idea che la cultura artistico-umanistica e quella scientifico-tecnologica siano fortemente legate tra loro. Attraverso un percorso alla ricerca dei punti di contatto, del dialogo e del superamento dei confini, la disamina proposta in queste pagine riguarda alcuni tra i più importanti artisti e fotografi che hanno unito – con opere, poetica e vita – saperi che sembravano essere troppo distanti per influenzarsi reciprocamente. Leonardo e la botanica, Piero della Francesca e la prospettiva, Kandinsky e la teoria dei colori, Escher e la geometria. Molti autori a partire dagli antichi egizi fino ai giorni nostri.
Viene spontaneo pensare alle materie artistico-umanistiche associandole a quesiti di tipo filosofico quali: chi siamo, da dove veniamo, perché viviamo, dove stiamo andando. Meno immediato è credere che queste domande siano le stesse che si pongono gli scienziati. Ma non è così. Seppur con approcci e metodiche differenti le due culture hanno lo scopo d’interrogarsi sulle stesse questioni.
Monica Mazzolini, laureata in Biologia all’Università di Genova, nel 2003 ha conseguito il dottorato di ricerca in neurobiologia presso la SISSA di Trieste dove tutt’ora vive. Dopo aver lavorato nel campo della ricerca studiando la visione decide di dedicarsi esclusivamente alla storia dell’Arte ed alla storia della Fotografia. Tiene cicli di lezioni, conferenze e workshop in territorio nazionale. Collabora con Università, gallerie d’arte, associazioni culturali, circoli fotografici ed è curatrice di mostre sia a livello nazionale che internazionale.
Scrive testi critici per mostre, libri, riviste ed è autrice del libro “Matite colorate. Appunti d’arte” (LINEA edizioni, 2016). Si occupa di divulgazione della cultura fotografica e lettura dell’immagine. Gestisce profili sui social dove gli argomenti trattati riguardano Arte e Fotografia.